Giurimetria, sempre più matematica nel mondo della giustizia

Assegni di mantenimento, tasso di usura e alert della crisi di impresa, fino alla interpretazione della norma seguendo le regole dell’articolo 12 delle preleggi tradotte in una equazione. La matematica entra sempre più insistentemente nel dominio Giustizia, riproponendo il tema da sempre discusso della “calcolabilità del diritto”; tema legato alla aspirazione di una maggiore certezza e prevedibilità anche dell’esito giudiziario.

Una aspirazione questa che, complice lo sviluppo della Intelligenza artificiale e dei modelli predittivi applicati alla Giustizia, ha fatto affacciare nel mondo degli studi legali e dei tribunali il tema della predittività. Ormai non c’è riflessione sul futuro della Giustizia che non si chieda se, come e quando dovremo fare i conti con la “Giustizia Predittiva”.

E’ facile già comprendere come la calcolabilità del diritto sia una questione spinosa: finora la dottrina e la giurisprudenza prevalenti hanno escluso con toni assertivi molto decisi questa possibilità, nel presupposto che una formula matematica applicata alla decisione del giudice ne mortificherebbe il libero convincimento, il potere che l’ordinamento gli riconosce di interpretare la norma in modo da plasmarla fin nelle sue fibre più recondite per adattarla al caso concreto.

Ma anche non volendo mettere in discussione l’irrinunciabilità della creatività del diritto per via giurisprudenziale, che ha fatto evolvere la trama dei diritti tutelati dall’ordinamento, è altrettanto indubbio che all’interno della stessa magistratura (per non parlare poi degli operatori sul mercato, oltre che dei cittadini) stia crescendo la consapevolezza che il libero convincimento del giudice non debba trasformarsi in arbitrarietà e in cambi di giurisprudenza repentini e contraddittori, lasciando gli operatori e l’ordinamento senza bussole di riferimento. Anche la riflessione sul pieno recupero della funzione nomofilattica della Corte di Cassazione si inserisce nella scia di un recupero di qualche certezza e stabilità. Per questioni di efficienza e di economia; ma non solo.

“La Corte di Cassazione è dunque chiamata a ricondurre a sistema le linee interpretative che emergono nell’impetuosa fluidità del diritto contemporaneo: un compito di stabilità e di ordinata evoluzione a garanzia dell’uguaglianza di cittadini di fronte alla legge (…) Queste prerogative, considerate in termini concreti e non astratti, costituiscono la chiave di volta della funzione della giurisdizione nella società moderna, ove è avvertita più che mai l’esistenza  di certezza nei rapporti giuridici e la giurisprudenza costante e condivisa costituisce un presupposto dell’ordinato svolgersi dei rapporti  sociali, economici. Istituzionali della collettività. Obiettivi raggiungibili con pronunce credibili e convincenti, redatte con trasparenza e all’esito del confronto con le parti processuali e i loro difensori”, ha dichiarato il primo presidente della Corte di Cassazione Giovanni Mammone in occasione della relazione di inaugurazione dell’anno giudiziario 2019.

In qualche modo si ispira a questa esigenza di maggiore circolarità della giurisprudenza, al fine di una maggiore condivisione, il progetto della Corte di Appello di Brescia che Avvocato 4.0 ha raccontato in Giustizia predittiva: il progetto (concreto) della Corte d’appello di Brescia.

Le premesse scientifiche di questo lavoro operativo sono state ora pubblicate nel testo “Intelligenza artificiale e Giustizia”, autori Claudio Castelli e Daniela Piana.

Sommario:

  • La giurimetria per misurare legge, norme e probabilità
  • Calcolare il tasso di usura è un fatto per matematici
  • Modelli matematici per la interpretazione della legge
  • Un premio al software predittivo per gli assegni di mantenimento
  • Le nuove frontiere dei mathematical tools

La giurimetria per misurare legge, norme e probabilità

In questa aspirazione di maggiore certezza a tutela dei diritti e del principio di uguaglianza, si inseriscono alcune riflessioni da parte di operatori che sono convinti che un qualche innesco matematico nel ragionamento giuridico possa essere utile per ottenere decisioni più calibrate, almeno in presenza di circostanze specifiche. Warning: nessuno di questi progetti che qui raccontiamo mira a “destabilizzare” il libero convincimento del giudice. Piuttosto aspirano a studiare sistemi e metodi matematici a supporto della decisione, provando a disegnare una “via italiana” alla innovazione che sia in grado di creare non solo modelli predittivi di AI (su base statistica e sul calcolo della probabilità su di una ampia mole di dati) ma anche di realizzare funzioni matematiche che possano essere applicate a ciascun caso specifico concreto, preservandone le specificità e nel contempo garantendo maggiore prevedibilità. Entriamo più nel dettaglio di questi progetti.

Calcolare il tasso di usura è un fatto per matematici

“Nella mia esperienza di avvocato impegnato nel diritto di impresa, mi veniva sovente richiesto di occuparmi dell’analisi di rapporti bancari e finanziari stipulati dalle aziende clienti. In questo frangente, mi sono reso conto che in questa materia al professionista non basta effettuare un’analisi giuridica delle clausole dei contratti, perché i prodotti bancari sono progettati e realizzati da specialisti di settore che utilizzano metodi fondati su attenta conoscenza della matematica finanziaria”, racconta Agatino Di Stallo Agatino Luigi Di Stallo che ha fondato Giurimatica, insieme a  un matematico, Francesco Rundo“. “Di contro, l’analisi tecnica dei rapporti veniva spesso affidata da parte dei clienti e anche dei tribunali in sede di CTU, non a matematici, bensì a professionisti provenienti da specializzazioni diverse che spesso non erano in grado di cogliere alcuni tipi di vizi riconducibili a elaborate sofisticazioni matematiche e finanziarie. Per fare un esempio, la normativa in tema di usura richiede la misurazione del costo complessivo del rapporto bancario in riferimento al momento genetico o pattizio di stipula contrattuale. Per tale ragione è indispensabile, per alcuni tipi di rapporto come ad esempio per i mutui, utilizzare un modello matematico che attualizza al momento della stipula i flussi finanziari generati sulla base delle pattuizioni contrattuali. Nella pratica forense questi tipi di analisi non avvengono e viene tralasciata l’analisi sugli effetti della “attualizzazione dei flussi” in tutte le possibili variabili che un rapporto finanziario non concluso a scadenza naturale poteva determinare, ad esempio sulla valutazione usuraria dello stesso. Ho espresso queste le mie perplessità al matematico, ed insieme abbiamo lavorato alla costruzione di una tecnica di analisi integrata dei rapporti bancari in grado di rilevare  anche eventuali vizi rilevabili solo ricorrendo a tecniche di calcolo sofisticate”.

Per Di Stallo l’analisi matematica in alcune materie può fornire un contributo decisivo al giurista, sia in fase di analisi che nella successiva fase di impostazione della strategia più utile da adottare, suggerendo, ad esempio, l’approccio in grado di offrire le maggiori possibilità di successo. Sotto quest’ultimo profilo risulta di particolare ausilio, ad esempio, la c.d. Teoria dei Giochi. Di Stallo segnala inoltre che l’apporto della matematica è utile in molti altri settori del diritto, in apparenza meno affini, come per esempio per dirimere questioni sindacali complesse.  Il team di Giurimatica ha  ottenuto un apprezzabile risultato realizzando un algoritmo mediante il quale  una importante azienda è stata aiutata a trovare, nel pieno rispetto del contratto collettivo di lavoro, un accordo con i dipendenti e i sindacati, finalizzato a gestire in modo scientificamente inoppugnabile gli avanzamenti di carriera. Abbiamo lavorato ad un algoritmo in grado di operare sulla base delle regole del contratto collettivo, superando le preoccupazioni espresse da parte dei sindacati e dei singoli lavoratori. Il risultato ottenuto è stato infatti adottato da tutte le parti sociali”, racconta Di Stallo che annuncia che questa esperienza sarà presto oggetto di una pubblicazione.

Un altro ambito che si annuncia ricettivo è quello della crisi d’impresa, alla luce della recente riforma che ha assegnato all’imprenditore, tra gli altri, l’obbligo di monitorare costantemente la sua azienda allo scopo di potere garantire la continuità aziendale. “Giurimatica è nata un anno fa prima come associazione professionale tra un avvocato e un matematico, ma da un paio di mesi si è aperta al mercato ed è stata trasformata in srl. Al momento produciamo prototipi basati su applicazioni di intelligenza artificiale applicati alle scienze giuridiche ed economiche e pubblichiamo gli studi scientifici . Stiamo collaborando attivamente con più Università per la realizzazione di vari prototipi commissionati da clienti o realizzati autonomamente. Il passo successivo è quello di giungere dal prototipo alla commercializzazione di prodotti innovativi che possono essere d’ausilio per avvocati, commercialisti e imprese. Giurimatica è iscritta al registro speciale delle start up di Infocamere”, aggiunge Di Stallo.

I TEORICI DELLA CALCOLABILITÀ DEL DIRITTO
Di conseguenza quando sorgeranno controversie tra due filosofi, non sarà più necessaria una discussione, come fra due calcolatori. Sarà sufficiente infatti che essi prendano in mano le penne, si siedano di fronte agli abachi e si dicano l’un l’altro: Calculemus!”(Gottfried Wilhelm von Leibniz, “De arte combinatoria”, 1666)
Il termine Giurimetria fu proposto per la prima volta dal giurista americano Lee Loevinger (Jurimetrics. The next step forward, in Minnesota L. Rev., 1949, 455 ss). Loevinger ha teorizzato per la prima volta lo sfruttamento dei vantaggi offerti dalle tecniche elettroniche per studiare e risolvere i problemi giuridici. La metodologia fu applicata con particolare riferimento allo studio ed alla “misurazione” delle decisioni giudiziarie, tanto per valutarne la prevedibilità, quanto per creare modelli decisionali artificiali (Baade, H.W., The Methodology of Legal Inquiry, in Baade, H.W. (ed.), Jurimetrics, New York-London, 1963, 8 ss.). Tuttavia, le tesi di Baade sulla prevedibilità del contenuto delle sentenze in ragione dei precedenti giurisprudenziali, non hanno trovato riscontro.
Il Teorema di Bayes reca il nome del teologo e matematico inglese Thomas Bayes, al quale si deve il primo tentativo di far uso induttivo della probabilità, come riportato in un suo articolo postumo: T. Bayes, Saggio sulla soluzione di un problema della dottrina delle chances (1763), trad. it., in P. Garbolino (a cura di).

Attraverso il teorema di Bayes, nella sua formulazione più semplice, è possibile valutare l’incidenza di un dato probatorio E sul personal degree of belief di un giudicante in ordine ad una determinata ipotesi ricostruttiva H.

Modelli matematici per la interpretazione della legge

Luigi Viola, avvocato e docente, ha studiato una equazione che supporta l’operatore nella interpretazione della legge seguendo alla lettera (è il caso di dire) l’articolo 12 delle preleggi, “che è l’unica regola del codice che indica al giudice il percorso da seguire”, specifica Viola.  Ha pubblicato un volume, “Interpretazione della legge con modelli matematici, che si inserisce nella riflessione relativa alla calcolabilità e prevedibilità del diritto, e che ha suscitato molto interesse raggiungendo le prime posizioni in diverse classifiche di libri di diritto e una menzione sulla rivista di matematica Prisma. Il volume è stato tradotto in inglese e in tedesco. Il 21 giugno sarà presentato a Londra nel corso di un confronto su prevedibilità e predittività del diritto nei sistemi di civil law e in quelli di common law, in un evento che vede come relatori giuristi, avvocati e ingegneri italiani ed inglesi.

“L’algoritmo “interpretativo”, lungi dall’idea di poter sostituire l’attività interpretativa del giudice, può diventare uno strumento integrativo e di supporto dell’attività del giurista; la certezza giuridica è un valore fondamentale anche per l’economia e può essere raggiunta solo tramite l’ausilio delle scienze esatte, pur senza farne un’applicazione automatizzata e generalizzata, salvaguardando le singole specificità; ad esempio: nell’ambito del diritto di famiglia, gli algoritmi non devono entrare”, dichiara Viola.

Warning ed eccezioni permettono di recuperare all’interprete i concetti valoriali a cui la stessa legge a volte lo richiama (per esempio la buona fede; l’interesse del figlio etc.).

L’equazione trasforma in simboli l’operazione logica dell’interprete così come disciplinata dall’articolo 12 (in progressione: interpretazione letterale, interpretazione telelogica, interpretazione analogica). “Non è un calcolo numerico ma esprime una calcolabilità della norma. E’ evidente che le variabili sono le argomentazioni giuridiche e spetta al giurista inserirle. Questa applicazione può essere applicata nel civile, escludendo le materie più sensibili, la famiglia, i risarcimenti del danno illecito. Di differente rispetto ai sistemi di modelli predittivi attuali è che la formula non si cala dall’alto sul caso trattato, ricercando nella quantità di precedenti la risposta giusta. Ma considera­ il singolo caso specifico e le argomentazioni specifiche utilizzabili in quel caso. Può essere molto utile sia negli appelli, visto che le argomentazioni delle parti sono nella sentenza di primo grado; sia nei giudizi di legittimità”.

E’ chiaro che anche questa equazione deve superare la prova dei fatti e Viola, oltre che studiare la traduzione informatica per automatizzare il percorso logico, conduce dei test su questioni di diritto sottoposti alla Corte di Cassazione. Il libro documenta alcune delle “previsioni centrate”: il  caso della forma scritta nei contratti di investimento e delle non necessità della sottoscrizione ad substantiam dell’intermediario (Sezioni Unite 898/2018) o il riconoscimento all’interno dell’ordinamento dei danni punitivi accertati da una sentenza straniera (Sezioni Unite n. 16601/2017).

Un premio al software predittivo per gli assegni di mantenimento

Avv 4.0 ha già parlato di ReMida (Prevedibilità degli assegni di mantenimento: il caso ReMida Famiglia), cha ha appena vinto il premio “bigenetorilaità” riconosciuto dalla Fonfdazione Gesef per la “rilevanza sociale” e il contributo alla superamento dei conflitti familiari. Il software lavora su la raccolta di case history di separazioni e di divorzi consensuali, nei quali la composizione di interessi tra i due coniugi è -per così dire- spontanea e rappresenta una dinamica concreta di meccanismi di riequilibrio economico tra coniugi. Con l’aiuto di informatici e matematici sono stati individuati i dati più significativi e tra questi quelli maggiormente ricorrenti per far emergere le regolarità della ripetizione degli effetti e degli elementi; è stata poi ipotizzata una scala di misurazione e le correlazioni fra le misure con la individuazione dei redditi e dei patrimoni e della loro relazione specifica rispetto agli ordini di grandezza, per poi definire un modello logico su cui  è stato elaborato il modello matematico, l’algoritmo.  Ovviamente ai parametri quantitativi si sono aggiunti alcuni parametri qualitativi, con la creazione di scale di valore convenzionale. Il software viene utilizzato nel tribunale di Sondrio, dove è nato a cura di Gianfranco D’Aietti (già presidente del Tribunale ora dicente di Informatica giuridica alla Scuola di Specializzazione delle professioni forensi in Bocconi) e nella sezione famiglia di Genova.

Le nuove frontiere dei mathematical tools

Se anche la rivista Questione Giustizia ci dedica una ampia riflessione in uno degli ultimi numeri vuol dire che la questione si sta facendo importante. Anche nel processo penale, dove la sfida è riuscire a misurare l’ “oltre ogni ragionevole dubbio”. Nel 2015 è successo a Milano -riporta la rivista QG in un articolo a firma di Claudio Costanzi quando il Tribunale ha verificato che -bayasianamente- un errore inferiore al 99,9% nella valutazione esclude la prova.

(Altalex, 10 giugno 2019. Articolo di Claudia Morelli)